(Codogno 1910-1945)
Medico. Uomo di gran cuore e di grande intelligenza, studioso preparatissimo, all'occorrenza correva dal letto dell'ammalato al laboratorio di analisi.
Ad ogni chiamata era sempre pronto, giorno e notte, in qualunque posto senza alcuna considerazione della propria persona.
Dopo l'8 settembre del '43 curò clandestinamente anche partigiani, disertori e perseguitati dal regime nazifascista, mettendo a repentaglio la propria vita.
Avrebbe potuto avere un grande avvenire ma morì giovane contraendo malattia nella cura di un ammalato. Le sue spoglie riposano nella cappella di famiglia nel cimitero cittadino.
Valentina Ottone Caserta