(Codogno 1942)
Di natura vivace ed estroversa, usa colori freschi e luminosi coi quali sa ritrarre o ricordare vecchie case, angoli caratteristici, fughe di tetti della "sua" Codogno, o vecchi cascinali abbandonati nella "bassa" o nel piacentino. La luminosità, comunque, non è sguaiata, non gli prende la mano, segue invece il "momento" del quadro: o l'alba soffice e limpida di certe mattine primaverili o autunnali, oppure il meriggio quasi violento dell'estate. Si cimenta con buon successo anche nel campo assai sfaccettato dell'incisione.
Valentina Ottone Caserta